Ordine dei farmacisti della provincia di Trento Ordine dei farmacisti della provincia di Trento

Farmacista gravidanza

Farmacista gravidanza

MODULISTICA

Farmacista gravidanza

In Italia circa il 70% dei Farmacisti è rappresentato da donne, una netta maggioranza che contribuisce a reggere il " Sistema Farmacia Italia", con attenzione, gentilezza, preparazione ed empatia. In generale comunque la gestione della Salute vede come fondamentale il ruolo delle donne, con numeri in costante aumento.
In effetti viene definito normale ed atteso dall'utenza il ritrovarsi una Farmacista donna al banco.
Noi tutte lo facciamo degnamente nonostante tante difficoltà legate ad un mondo del lavoro che in Italia non favorisce di certo il genere femminile.
Uno dei momenti più complessi poi si vive quando giunge il meraviglioso momento di diventare mamme: la parte burocratica diventa un peso ulteriore e spesso non si riescono a trovare le risposte che cerchiamo, rendendo stressante una fase della vita che invece dovrebbe essere tra le più belle.
Nostro obiettivo è quello di cercare di dipanare la matassa normativa che regolamenta la maternità di noi Professioniste della Salute.

Proviamo a fare un po’ di chiarezza su come tutto questo è regolato nel contesto delle farmacie e parafarmacie, aggiungendo magari un po’ di bibliografia utile, a disposizione delle colleghe a cui può servire.
Gli aspetti generali del congedo di maternità, obbligatorio e facoltativo, sono regolati per lo più dal D lgs 151/2001, il Testo Unico sulla Maternità, e comprendono anche il divieto di licenziamento (salvo giusta causa) dal momento della comunicazione della gravidanza fino al compimento dell’anno di età del bambino.
Dopo l’entrata in vigore del decreto 81/08, cioè l’attuale normativa vigente in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, è diventato obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro la tenuta del DVR (documento di valutazione dei rischi) e nel DVR la valutazione dei rischi specifici correlati a ciascuna mansione.
La mansione di farmacista viene correntemente valutata a rischio in gravidanza per vari aspetti , principalmente per la postura in piedi la maggior parte del tempo e per il contatto con sostanze chimiche nella galenica (e in modo abbastanza variabile riguardo al rischio biologico) quindi incompatibile con la gravidanza, o compatibile con accorgimenti e limitazioni per ridurre i rischi : ad esempio l’astensione dalla galenica e l’ essere addetta per metà orario a svolgere mansioni che non comportino lo stare necessariamente in piedi (tariffazione, scadenze farmaci, invio e carico informatico degli ordini etc). Le prescrizioni limitative le fa il medico competente su richiesta dell’azienda quando la lavoratrice comunica la gravidanza. Inoltre c’è il divieto di adibire la lavoratrice incinta ai turni notturni.
Tutte le lavoratrici dovrebbero essere informate della necessità di comunicare immediatamente al datore di lavoro la gravidanza, perchè il datore di lavoro (che è responsabile della sicurezza di chi lavora per lui) possa attivare le procedure previste:

* del DVR dovrebbe già essere stato valutato insieme al RLS il rischio specifico in gravidanza per la mansione di farmacista e per la magazziniera (che al rischio posturale aggiunge la movimentazione di pesi), se ci sono tra le lavoratrici donne in età fertile;

* se non è possibile applicare limitazioni o cambiamenti di mansione idonei a ridurre i rischi, il datore di lavoro può dichiararlo con l’apposito modulo e la lavoratrice potrà andare all’Ispettorato del lavoro , nell’ ufficio dedicato alle maternità, per chiedere di essere collocata in astensione anticipata dal lavoro in gravidanza, per rischio correlato alla mansione

* con il foglio dell’Ispettorato che dispone l’astensione poi si può andare a un Patronato (quello della CGIL si chiama INCA e le donne in gravidanza hanno la precedenza sugli altri utenti) per comunicare all’INPS la fruizione del diritto e la richiesta del pagamento. L’astensione anticipata prescritta dall’ispettorato è sempre retribuita all’ 80% dello stipendio dall’INPS, come i cinque mesi di maternità obbligatoria standard, quindi non è a carico del titolare;

* il rischio riguardo al contatto con sostanze chimiche rimane problematico anche in allattamento nella valutazione fatta nei DVR, ma nella maggior parte delle farmacie non è difficile dal punto di vista organizzativo rispettare la prescrizione di astenersi dalla galenica

Nelle prossime pagine ci saranno quindi indicazioni & link per riuscire a capire che cosa si deve e cosa si può fare in questa situazione.

*Richiesta ad ENPAF: domanda di maternità, modulo:
https://www.enpaf.it/modulistica/maternita/

*Come funziona la maternità per una dipendente?
Il congedo di materbità obbligatorio ha durata di 5 mesi e la lavoratrice può gestire il tempo in modo flessibile in base alla propria scelta.
Da qualche anno le domande di maternità devono essere effettuate tutte mediante sistema telematico sul sito INPS; sempre su questo sito è possibile trovare tutte le informazioni necessarie e riferibili ad i vari casi. Per inserire questi dati in autonomia è necessario avere lo SPID, in alternativa ci si può recare presso un patronato che sarà la giusta assistenza.
https://www.inps.it/prestazioni-servizi/servizi

*Richiesta di esenzione per ECM:
durante il periodo della maternità obbligatoria siamo esentate dagli ECM.
Per fare la richiesta basta andare autonomamente sul sito ed inserire le date di riferimento:
https://application.cogeaps.it/login
(anche per accedere a questo sito ufficiale è richiesto lo SPID)

PROGETTO MIMOSA
Progetto che nasce a livello nazionale nel 2018 dal gruppo Farmaciste Insieme, con la volontà di rendere evidente e di stimolare il ruolo della Farmacista nella società in cui vive e lavora, soprattutto in relazione alla sempre crescente problematica della violenza sulle donne.
Si vuole stimolare ulteriormente la nostra capacità di porci come interlocutori dell'utenza che entra quotidianamente in farmacia, per saper essere un punto di riferimento e di aiuto per le donne vittime di violenza, che non devono sentirsi giudicate, ma hanno solo bisogno di essere aiutate ed indirizzate verso un percorso concreto che conceda loro di acquisire autostima ed autonomia.
Tutto ciò può avvenire indicando loro la via dei vari centri antiviolenza sparsi su tutto il territorio nazionale. La Farmacia diventa così un punto di orientamento cruciale per queste persone in grave difficoltà.